martedì 6 maggio 2014

Aquapol: vespaio e soluzioni efficaci all'umidità di risalita

Il vespaio areato, chiamato anche vuoto sanitario, è per definizione quell'intercapedine, dello spessore di 50/60 centimetri, che viene lasciata tra il terreno e la soletta del pianterreno.

 Lo scopo di tale zona vuota è teoricamente quello di impedire che l'umidità, presente nel terreno al di sotto dell'abitazione, risalga attraverso il pavimento, inumidendo la struttura dell'edificio, che con il passare del tempo si degrada e rende l'ambiente abitativo insalubre.

 Fin dall'antica Roma venivano utilizzati i vespai, realizzati con l'utilizzo di anfore o muretti sopra i quali veniva costruito il pavimento, allo scopo di impedire all'umidità di risalire all'interno degli edifici.

 Ai giorni nostri il vespaio si realizza, quando possibile, scavando al di sotto della soletta, oppure quando ciò non è possibile si può alzare la quota del pavimento, in modo da ottenere una camera d’aria al di sotto di esso.

 Normalmente si rimuove la pavimentazione e soletta presente e si scava al di sotto creando lo spazio necessario per la posa degli elementi prefabbricati.

 Attualmente, per la realizzazione della struttura portante, si utilizzano degli iglù (elementi a cupola) collegati tra loro. Si procede poi con l'inserimento di una rete elettrosaldata e si effettua la gettata di cemento che formerà la nuova soletta sopra la quale posare la pavimentazione.

 Ma il vespaio può essere considerato una soluzione definitiva all'umidità presente in edifici e abitazioni? La risposata è no.

 Sicuramente un buon vespaio, ben progettato e areato può contribuire a ridurre l'umidità igroscopica, ma non la debella e soprattutto non interviene efficacemente nell'abbattimento dell'umidità di risalita capillare.

 Il motivo di ciò è il fatto che il vespaio isola termicamente il pavimento dal terreno ma non isola le murature circostanti, che sono le principali vie attraverso le quali l'umidità capillare, presente nel terreno sottostante, risale all'interno dei muri rendendoli umidi.

 Quindi il flusso maggiore di molecole di acqua (i muri perimetrali) rimane aperto e la maggior parte dell'umidità continua a riversarsi nei muri rendendo i locali insalubri e danneggiando la struttura degli edifici.

 Il principio di base secondo il quale i vespai e qualsiasi altro rimedio che isoli pavimenti e muri non funziona in modo veramente soddisfacente e definitivo è il fatto che l'acqua, in presenza di una barriera, trova sempre qualche altra strada per poter continuare il suo percorso, quindi per un isolamento veramente efficace l'edificio dovrebbe essere letteralmente sospeso in aria!

 Ma allora esiste una soluzione che intervenga in modo veramente efficace per eliminare l'umidità di risalita? La risposta è si! Se, invece di trovare sistemi per sbarrare il passaggio di acqua e isolare le strutture, si potesse modificare la direzione con la quale l'acqua tende a muoversi il gioco sarebbe fatto!

 Il motivo per cui le molecole di acqua si spostando all'interno dei muri risalendo, è il fenomeno della capillarità. Invertendo la “spinta” dell'acqua che risale, in direzione del terreno, si porterebbero le molecole di acqua a ridiscendere liberando i muri e rendendo inutile l'impiego di interventi strutturali costosi e invasivi per isolare e sbarrane la risalita visto che essa cesserebbe.

 Esiste una tecnologia in grado di ottenere questa inversione di direzione (polarità) che spinga l'acqua a scendere nel terreno anziché risalire, chiamata Aquapol.

 Aquapol, sfruttando l'energia gravo-magnetica terrestre, cambia in modo naturale e non invasivo la polarità dell'acqua, prosciugando i muri umidi in modo definitivo.

La prova empirica è rappresentata dalle più di 50.000 installazioni effettuate nel corso degli ultimi 29 anni in Europa, con migliaia di edifici prosciugati, incluso chiese, edifici pubblici, musei, palazzi governativi, ecc.